Presentato il rapporto sulla riqualificazione del patrimonio pubblico: oltre 2 edifici su 3 in Italia con prestazioni energetiche scadenti
PNRR, sostenibilità, transizione ecologica. Si è concluso oggi, a Roma, il primo incontro annuale RENAEL, Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali, l’appuntamento dedicato alla discussione dei temi più importanti legati alle questioni energetiche nazionali.
Durante la due giorni si sono svolti tavoli di lavoro su energia condivisa, idrogeno e futuro delle città, con la partecipazione di esponenti del mondo politico, accademico ed esperti di settore. È stata presentata, inoltre, la ricerca condotta da Elemens sulla riqualificazione del patrimonio pubblico italiano, attraverso l’analisi dei consumi degli edifici pubblici, delle misure adottate finora e con l’avanzamento di nuove proposte nell’ottica di uno scenario di ‘riqualificazione 2030’. Secondo il rapporto, ad oggi, la maggior parte dell’edilizia pubblica italiana presenta prestazioni energetiche scadenti: dai dati raccolti si evince infatti che nel settore residenziale il 77% degli edifici analizzati sono al di sotto della classe D (nel settore non residenziale invece sono il 42%). Un ritardo su cui lavorare, in ragione dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo lo scorso marzo del mandato negoziale sulla Direttiva per aumentare il tasso di ristrutturazioni e ridurre consumo energetico ed emissioni nel settore edilizio. Per essere in linea con il target europeo è necessario riqualificare almeno 45 M di m2 complessivi dal 2024 al 2030 (in media 6M di m2 all’anno). Dall’analisi dello scenario ‘riqualificazione 2030’ emerge la necessità di supportare maggiormente la PA nel percorso di riduzione dei consumi di energia e di installazione di fonti rinnovabili, termiche ed elettriche. Secondo il rapporto, infatti, gli attuali incentivi a disposizione della Pubblica Amministrazione difficilmente saranno sufficienti per ridurre i consumi degli edifici e supportare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, a fronte di obiettivi europei così sfidanti. In questo senso, RENAEL si propone come supporto alle amministrazioni pubbliche locali su temi specialistici e complessi, sviluppando modelli innovativi per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità carbonica, sicurezza energetica e del territorio, e diffondendo nuovi modelli di finanza sostenibile.
“La PA è la più grande infrastruttura esistente in Italia. La PA ha bisogno di investimenti, di manutenzione, di cura, esattamente come un’opera pubblica. La PA è il telaio su cui poi cresce tutto il resto: se non si investe in quello, non cresce tutto il resto, non si rende il sistema Paese così come dovrebbe essere – ha dichiarato Ernesto Maria Ruffini, Direttore Agenzia delle Entrate, intervenendo al convegno –. C’è una consapevolezza da acquisire in cui siamo parte di una comunità, di un Paese, dove essere tutti sulla stessa barca non è solo un modo di dire. Questa terra è da consegnare ai miliardi di uomini e donne che la calcheranno più avanti, alle future generazioni”. “La ricostruzione chiederà uno sforzo economico complessivo di quasi 27 miliardi di euro. Abbiamo puntato sulle CER, le comunità energetiche rinnovabili: sono 16 oggi quelle che abbiamo già finanziato, per 75 milioni di euro. Il sistema pubblico si sta attrezzando”, ha aggiunto Guido Castelli, Commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016. “Le province gestiscono una parte molto significativa del patrimonio scolastico pubblico italiano. Edifici grandi, impattanti, a volte molto vetusti: la nostra sfida è rappresentata dall’impegno sull’efficientamento energetico di questi edifici”, ha commentato Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e presidente delle Province.
“È evidente che esistono ritardi nell’attuazione del PNRR, ma i ritardi sono anche la nostra volontà di prenderci tutto il tempo necessario per fare i controlli, i ricontrolli e le verifiche accurate”, ha aggiunto Fabrizio Penna, Responsabile unità di missione per PNRR del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Le comunità energetiche sono ferme, bisogna farle correre: è un tema di governo e di parlamento. Le comunità energetiche non hanno colori politici ma si muovono attraverso un pragmatismo sano” ha commentato Sergio Costa, Vicepresidente della Camera dei Deputati. “La direttiva europea per la prima volta cita le agenzie energetiche locali come uno strumento fondamentale per mettere a terra i fondi. Un momento importante e storico. Vogliamo dare il nostro contributo come supporto al pubblico attraverso azioni pratiche e modelli innovativi”, ha concluso il presidente RENAEL Piergabriele Andreoli.